Film statunitense del 1980, diretto da M.
Scorsese. Interpreti principali: R. De Niro, J. Pesci, C. Moriarty. Il film
tratta della vita, della carriera, delle vittorie e della sconfitta di Jack La
Motta (De Niro), pugile italo-americano degli anni Quaranta. Girato quasi
interamente in bianco e nero (salvo alcuni spezzoni biografici realizzati con lo
stile del filmino familiare a passo ridotto), si apre con il vecchio La Motta
che, grasso (De Niro accettò di aumentare notevolmente di peso per girare
queste sequenze) e malinconico, recita monologhi sul palcoscenico del Barbizon
Plaza, ironizzando sul proprio passato sportivo e sul suo presente da
entertainer. Da quel momento parte l'
amarcord che Scorsese dedica
con affetto a La Motta, presentando la sua onestà, la sua cocciutaggine,
il suo amore per le donne, le sue gelosie, l'attaccamento al fratello (Pesci)
che si trasforma in competizione emotiva, la sua fine sportiva, desolata e
solitaria che si intreccia con la fine del suo matrimonio, l'accusa di abuso di
minorenne e la ricerca di una sorta di redenzione nella recitazione di brani
teatrali (tra di essi ritroviamo quello appartenuto al personaggio interpretato
da M. Brando in
Fronte del Porto di E. Kazan). Ma più di tutto,
questo film colpisce per la maestria e il coinvolgimento personale del regista,
che lo girò puntando soprattutto sulle differenze di intensità e
di qualità luminosa (realizzate con l'aiuto del tecnico Michael Chapman)
che si fanno interpreti di sensazioni e stati d'animo propri del protagonista.
Il film vinse gli Oscar per il miglior montaggio (Thelma Schoonmaker) e per il
miglior attore protagonista (De Niro).